Monday 20 August 2007

Menem, la rana e lo scorpione



La scorsa settimana ho accompagnato per una giornata intera Carlos Saul Menem nella sua ultima campagna elettorale per la carica di governatore della provincia di La Rioja, la sua terra natale, da dove iniziò la sua lunga carriera politica. Menem, a 77 anni suonati, lottava contro due candidati appoggiati dal governo Kirchner, l'attuale governatore Beder Herrera e il sindaco del capoluogo Quintela. I due, insieme, controllano circa 70mila tra impieghi pubblici e sussidi di disoccupazione su una popolazione totale di 300mila abitanti. In pratica arrivano a ogni famiglia in una delle porvincie più povere dell'Argentina. Menem, che non è certo un campione di trasparenza ed onestà, ha fatto un'insolita campagna senza troppe risorse e alla fine ha raccolto poco più del 20% dei voti, finendo al terzo posto. Ha vinto Beder, ha vinto, in parte, anche Kirchner. L'ex presidente, invece, è arrivato davvero a fine corsa. Quando gli ho chiesto, dopo esser stato alla guida dell'Argentina per dieci anni, chi glielo faceva fare alla sua età di competere in un'elezione minore e senza chanches, mi ha risposto. "Non ne posso fare a meno, la politica è la ragione della mia vita". E mi è venuto in mente quella storia della rana e dello scorpione, con quest'ultimo che morde la rana in mezzo al fiume, pur sapendo che i due moriranno affogati. "Non ci posso fare niente - dice lo scorpione - è nella mia natura".

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